26_07_2012 | ACCORDO PER LA QUALITA’ DELL’ARIA, GIOVEDI’ SENZA TRAFFICO DA OTTOBRE. L'ASSESSORE VISINTIN: NON BASTA

Giovedì, 26 Luglio 2012

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ACCORDO PER LA QUALITA’ DELL’ARIA, GIOVEDI’ SENZA TRAFFICO DA OTTOBRE. VISINTIN: NON BASTA


In Regione questa mattina si è firmato l’accordo triennale per la qualità dell’aria. In ballo, questa la novità, interventi strutturali per 35 milioni di euro “per promuovere la mobilità sostenibile e incidere in modo significativo sulla qualità dell’aria”. Torneranno inoltre le limitazioni alla circolazione il giovedì già a partire dal 1 ottobre (ma sospese dal 6 dicembre al 1 gennaio) e le domeniche ecologiche con iniziative di educazione ambientale per i cittadini. Il provvedimento coinvolge Regione, Province, Comuni capoluogo e Comuni con più di 50 mila abitanti.


Negli ultimi 10 anni, grazie alle iniziative previste dall’accordo tra cui blocco del traffico, i contributi per le trasformazioni delle auto a metano, i progetti per il bike sharing, il livello di qualità dell’aria è migliorato. Eppure gli sforamenti della soglia di allerta per la presenza di pm10 a Rimini sono preoccupanti. A ieri erano 48 gli sforamenti registrati a via Flaminia e 51 in via Marecchiese.


“I dati dell’anno precedente e quelli dell’anno in corso – spiega l’assessore comunale all’ambiente, Sara Visintin, che ha firmato l'accordo a nome della comunità riminese – hanno dimostrato i limiti dell’accordo in essere e avrebbero richiesto uno sforzo maggiore. Il dibattito sulla qualità dell’aria non può avere come punto imprescindibile il blocco del giovedì. Se nei precedenti accordi il blocco veniva accompagnato da una serie di misure che lo rendevano efficace e che puntavano alla riqualificazione del parco auto privato, oggi dobbiamo puntare alla riduzione delle auto e a un cambio degli stili di vita e di mobilità urbana”.


Alla Regione “abbiamo chiesto maggior flessibilità, l’introduzione di blocchi ‘punitivi’ e non gestionali, qualora le misure messe in campo dalle amministrazioni e da tutti i soggetti pubblici o privati che vivono ed insistono su un territorio non riescano a ridurre i pm10 e l’no2 presenti nell’aria”.